Territorio che sono "borghi nati" e luoghi di villeggiatura con interessanti soluzioni architettoniche nel corso di tutto l'evo moderno.
Un mondo classico, anche se intriso d'eclettismo, che torna dirompente con il grande architetto Sacconi ed i suoi allievi.
Nel corso del XX secolo, grazie ad occasionali e volontarie campagne di scavo, l'archeologia ci ha restituito le "forme dell'abitare" nelle Marche. Quasi in allineamento al vicino mondo greco dell'oikos, la casa della lontana antichità picena era concepita come punto di sintesi di un tessuto sociale. Poco materiale rimane di quel modo di vedere la casa, se non qualche traccia nella casa picena del Conero. Regione quieta ed attrattiva anche per i reduci romani che, finita l'attività militare, ripararono nelle Marche in piccole ville/case rustiche che ancora oggi affiorano qua e là. E se ancora oggi si disputa con più o meno decisa fortuna, sulla nascita del grande architetto Vitruvio tra le Marche di Fano o la Campania di Formia, quegli ordini architettonici, quella capacità minuziosa di raccontare l'arte del costruire sono le medesime che ancora albergano nelle attive maestranze marchigiane. Il carattere antico dell'umile casa marchigiana, pur tuttavia giunto finanche al XIX Sec., quando in vasti territori vi era in uso la "casa di fango" (ascolano, maceratese), ancora anima la grande mezzadria del recente XX Sec..
Luoghi dell'abitare
Lo studio della casa
Fabio Mariano
(Roma, 26/03/1949 – Ancona, 25/05/2023) – Università Politecnica delle Marche
Romano, marchigiano di adozione per il suo ingresso già nel 1974 nel corpo docente dell'Università Politecnica d'Ingegneria. Estremamente focalizzato al Rilievo e al Restauro Architettonico con importanti risultati, prolifico studioso e ricercatore con oltre 200 pubblicazioni, è stato il grande difensore e promotore della cultura architettonica delle Marche, attraverso molti testi divulgativi alcuni dei quali anche introvabili.
Giuseppe Sacconi
(Montalto delle Marche, 05/07/1854 – Pistoia, 23/09/1905)
E' stato uno dei più importanti architetti italiani del '900, grande interprete della questione di Camillo Boito, "Quale sarà l'impronta artistica speciale che debba farci distinguere dalle altre epoche nella grande rassegna dei secoli?", nell'immediato dopo Unità d'Italia. Nonostante importanti impegni nazionali, il più noto dei quali l'"Altare della Patria", il Sacconi s'impegnò considerevolmente anche nelle Marche sia nell'ambito della tutela che nello sviluppo di nuovi linguaggi. Nel corso del 2024 sono previsti diversi momenti celebrativi in occasione dei 170 anni dalla nascita dell'architetto piceno.
Donato Bramante
(Fermignano, 1444 – Roma, 11/04/1514)
In qualità di architetto, fu la personalità di maggior rilievo nel passaggio tra il XV e il XVI secolo. Il suo influsso sul Rinascimento è indiscusso. Già in tempi storici lo consideravano "inventore e luce della buona e vera Architettura" (S. Serlio, 1639)
Marcus Vitruvius Pollio
(Fano?, 80 a.C. circa – dopo il 15 a.C. circa)
Architetto del periodo augusteo, grazie alla sua opera "De Architecture" trasferisce al mondo la cultura dell'architettura classica romana e greca. Il trattato, scritto tra il 29 ed il 23 a.C. è un'Opera Magna per unicità e per completezza.